Il Telogen effluvium una patologia legata all’aumento della caduta dei capelli in stato di piena maturazione.

Allo stato fisiologico, perdere circa 100 capelli al giorno è da considerarsi normale.
In alcune fasi dell’anno solitamente alla metà di ottobre ed è in primavera, è possibile osservare l’aumento della caduta di capelli maturi dovuta ad un particolare ricambio stagionale che anche l’uomo effettua.

A livello clinico il capello maturo che si stacca, presenta costantemente una “pallina” bianca cheratinica adesa alla porzione terminale del fusto del capello. Quella pallina cheratinica è il corrispettivo del follicolo pilifero in stato di atrofia. Quella caratteristica corrisponde ai Capelli in telogen.

Il telogen effluvium quindi è caratterizzato dall’aumento della caduta di questo tipo di capelli. Il paziente si accorge di questa patologia poiché vede molto spesso sul cuscino, fra le mani, nei pettini o nelle spazzole l’aumento di capelli che si staccano fisicamente. Solitamente questa condizione diventa molto preoccupante per i pazienti i quali si rivolgono al dermatologo chiedendo il perché di questa causa.

Il dermatologo grazie ad alcuni i test fisici come il pull test riesce ad identificare questa patologia e a differenziarla da altre malattie che causano la caduta fisica di capelli, come lichen plano pilare.

La diagnosi differenziale di questa patologia è con l’alopecia areata incognita, la quale allo stesso modo del telogen effluvium, causa la caduta di capelli in stato di piena maturazione.

In questo caso, quando il dermatologo sospetta l’alopecia areata incognita (la quale è una malattia autoimmunitaria che causa la caduta di capelli per un attacco da parte di cellule infiammatorie linfocitarie), deve effettuare una biopsia del cuoio capelluto al fine di fare una corretta diagnosi e procedere con la terapia adeguata.

Le cause del telogen effluvium, sono diverse e spaziano da situazioni stressa mediate, a stati carenziali di tipo nutrizionale e vitaminico, a stati carenziali dei depositi di ferro, a malattie internisti che o anche postumi di interventi chirurgici.

Solitamente questa patologia è autolimitante, sebbene in alcune condizioni può protrarsi per diverse settimane o diventare recidivante in alcuni periodi dell’anno.

Le terapie possono essere approntate sempre in sede specialistica dermatologica e concorrono al ripristino della condizione clinica, ed anche alla verifica di stati patologici internistici i quali una volta corretti possono autonomamente arrestare il fenomeno.

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